A cura del Dott. Lorenzo Cassia
Il Piano Economico-Finanziario (PEF) rappresenta uno strumento cruciale nella pianificazione e gestione dei progetti di investimento. Esso assume una duplice valenza in quanto da una parte viene utilizzato come strumento di valutazione economica al fine di stabile se un progetto di investimento è o meno conveniente, dall’altra viene utilizzato come strumento di valutazione finanziaria in quanto permette di valutare la capacità del progetto di servire il suo debito. Pertanto, il PEF viene generalmente affiancato al business plan relativo ad un determinato e circoscritto progetto di investimento costituendone il cardine, ad una impresa per un determinato arco temporale quale strumento di pianificazione a lungo termine, ma viene richiesto anche per le operazioni di partenariato pubblico-privato quando un imprenditore privato intende presentare ad una pubblica amministrazione un progetto in Project financing.
Il PEF è essenziale per delineare come un progetto di investimento raggiungerà i suoi obiettivi sia economici che finanziari. Pertanto, include proiezioni dettagliate riguardanti i risultati e margini operativi attesi nel lasso di tempo oggetto di proiezione, i ricavi, i costi, i flussi di cassa.
Un PEF efficace risponde alle seguenti domande:
– Quali sono le fonti di finanziamento e come verranno utilizzate?
– Quali saranno i ricavi attesi e quali ipotesi li sostengono?
– Quali costi operativi e di manutenzione sono previsti?
– Quali rischi finanziari sono presenti e come verranno mitigati?
Il Piano Economico Finanziario (PEF) si compone di tre sezioni principali: il Piano Economico, il
Piano Finanziario e lo Stato Patrimoniale. Tuttavia, prima dell’elaborazione delle tre sezioni, il PEF è introdotto dalle c.d. “Assumptions“, una tabella riepilogativa dei dati principali. Questa tabella sintetizza le ipotesi di base sulle quali si fondano le previsioni di costo, ricavo e finanziarie utilizzate per la redazione del piano. Le assumptions costituiscono il punto di partenza per la validità delle proiezioni economiche e finanziarie del progetto.
Il Piano Economico inizia con la previsione dei ricavi per ogni periodo specifico. Da questi ricavi vengono sottratti i costi fissi e variabili previsti, fino ad arrivare all’utile netto. Questo permette di valutare la redditività del progetto in ogni periodo considerato.
Il Piano Finanziario parte dall’utile netto e apporta le variazioni finanziarie in aumento e in diminuzione. Questo significa che si aggiungono i costi non finanziari, come gli ammortamenti, e si sottraggono gli investimenti e altri movimenti di cassa. Il risultato è il “Cash Flow del progetto“, che rappresenta la liquidità generata o assorbita dal progetto in ogni singolo periodo. Inoltre, si calcola il “Cash Flow cumulato del progetto“, ovvero la somma complessiva della liquidità generata nel corso del tempo.
Lo Stato Patrimoniale è essenziale per la redazione del Piano Finanziari. Questo documento segue lo schema tradizionale del bilancio civilistico, anche se spesso semplificato per omettere le voci meno rilevanti. Rappresenta una sorta di fotografia del progetto alla fine dell’esercizio di riferimento, che riporta il patrimonio derivante da esso, ossia gli investimenti effettuati e le fonti di finanziamento impiegate.
Lo studio dei flussi di cassa risulta fondamentale per la fase finale di costruzione del Piano Economico Finanziario, ossia l’analisi degli indici di redditività, stabilità, bancabilità e rendimento del progetto stesso. Di seguito si descrivono brevemente i principali indici.
Il WACC è il costo medio ponderato delle risorse attraverso le quali l’azienda si finanzia, ossia la media ponderata dei “costi” del capitale di rischio e del capitale di debito.
Si presenta come una sommatoria dei flussi di cassa scontati dall’indice WACC, rappresenta la ricchezza incrementale generata dall’investimento anno per anno.
Il TIR stabilisce essenzialmente che il rendimento di un progetto deve essere superiore al costo-opportunità del capitale.
È la misura della sostenibilità finanziaria del debito aziendale, ovvero la capacità di un’impresa di onorare il proprio debito finanziario (tipicamente a medio lungo termine). Questa capacità non è da intendersi a consuntivo ma a livello prospettico.
Rappresenta l’indicatore di bancabilità durante il periodo di sussistenza del debito
Per ogni periodo di riferimento, si procede a confrontare la capienza dei flussi di cassa futuri attualizzati rispetto al totale dei debiti residui.
In questo contesto, essenziale è l’attestazione del PEF da parte di un revisore legale, che garantisce l’affidabilità e la correttezza delle informazioni presentate.
L’attestazione del PEF da parte di un revisore legale è un requisito essenziale per garantire la credibilità e l’affidabilità delle informazioni finanziarie. Il revisore, in qualità di terza parte indipendente, verifica che le proiezioni e le assunzioni del PEF siano ragionevoli e basate su dati attendibili.
Questa verifica ha diversi scopi cruciali:
Il processo di attestazione del PEF da parte del revisore legale deve seguire una serie di passi necessari:
1. Analisi delle Assumptions: Il revisore esamina le assunzioni alla base delle proiezioni finanziarie per valutarne la validità e la plausibilità.
2. Verifica delle Proiezioni: Viene effettuata una verifica delle proiezioni finanziarie, confrontandole con i dati storici, le tendenze e i valori di mercato.
3. Esame dei Modelli Finanziari: Il revisore controlla i modelli finanziari utilizzati per garantire che siano accurati e privi di errori matematici o logici.
4. Confronto con le Normative: Si assicura che il PEF sia conforme alle normative e ai requisiti contabili applicabili.
5. Emissione dell’Attestazione di Revisione: Al termine della revisione, il revisore rilascia un rapporto che certifica l’attendibilità del PEF.
L’attestazione del PEF da parte del revisore legale è fondamentale per garantire la trasparenza e la fiducia nelle proiezioni economiche e finanziarie dei progetti di investimento. Questa prassi non solo soddisfa requisiti normativi, ma offre anche un livello di sicurezza aggiuntivo agli investitori e agli stakeholder. In un contesto economico complesso e competitivo, la corretta attestazione del PEF diventa un elemento strategico che può influenzare significativamente il successo e la sostenibilità dei progetti.
In conclusione, il ruolo del revisore legale nell’attestazione del PEF non può essere sottovalutato.
Essendo garante dell’integrità finanziaria, il revisore contribuisce a creare un ambiente di fiducia che favorisce la realizzazione di investimenti ben pianificati e finanziarimente ed economicamente sostenibili.